La Valle d’Itria comprende un vasto territorio della Puglia tra le province di Bari, Brindisi e Taranto.
La zona è quella meridionale dell’altopiano delle Murgie, territorio caratterizzato da una depressione di origine carsica. Nota anche come la Valle dei Trulli, questa zona può essere visitata in tour di diversi comuni, tra i più famosi, Alberobello, parte di Ostuni, Martina Franca, Ceglie Messapica, Locorotondo, Cisternino e altri.
All’interno di questo affascinante troviamo anche le Grotte di Castellana, imponente gruppo ipogeo che è possibile visitare.
In un territorio molto vasto a poca distanza dal mare, la Valle d’Itria divenne sin dall’antichità una zona molto importante, diversi sono infatti i siti archeologici che testimoniano una presenza umana in questa valle sin dall’epoca Paleolitica. Tra gli altopiani, i boschi e i pascoli, vivevano le prime comunità Japige, gruppi etnici Dauni e i Messapi, antichi abitanti della Messapia.
A partire dal IV Secolo a.C l’influenza del controllo Romano su Taranto si estese su tutto il territorio pugliese e la valle venne tagliata fuori dalle vie di comunicazioni più importanti dopo la costruzione dell’Appia che arrivava sino a Brindisi.
Attraversata da Goti, Longobardi e Saraceni durante il periodo medievale, i principali nuclei urbani della valle d’Itria si sono concentrati verso Monopoli e Fasano. Anche la zona di Martina Franca è molto importante sotto il controllo di Filippo d’Angiò che fece rientrare il centro pugliese sotto il Principato di Taranto.
Dal punto di vista turistico la Valle d’Itria viene associata ai trulli, presenti ad Alberobello e non solo. Oltre alle tipiche abitazioni che si iniziarono a costruire a secco intorno al XVIII Secolo, in diverse località si possono ammirare stili architettonici in cui, il predominante stile Barocco è stato influenzato dagli elementi tipici Itriani.
Sicuramente da visitare sono il centro storico di Martina Franca, il piccolo centro di Cisternino, Locorotondo e Ceglie Messapica.
La Valle d’Itria è infine molto apprezzata per l’enogastronomia locale, e le vaste aree naturali dove sorgono le caratteristiche masserie rurali.