Trieste, visitare la città capoluogo del Friuli Venezia Giulia
Trieste, capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia, è una splendida città che, grazie ai suoi paesaggi e alle sue bellezze architettoniche, incanta tutti i suoi visitatori.
Trieste è una città cosmopolita dal passato millenario, capace di incantare il visitatore per il suo fascino, che sembra trasportarci in una remota epoca, quando per le sue vie transitavano solamente le carrozze e le donne in lunghi abiti imperiali si riparavano dai raggi solari all’ombra di graziosi ombrellini dipinti a mano.
Cosa vedere a Trieste?
Ecco una piccola lista di cose da non perdere in città:
- Piazza Unità d’Italia
- Il centro storico e le sue vie;
- Il colle e il Castello di San Giusto;
- La Cattedrale di San Giusto;
- Il teatro romano;
- Il molo Audace e le Rive;
- I caffè storici;
- Il museo Pasquale Revoltella e gli altri musei cittadini;
- Il Castello di Miramare e il suo parco;
- La Grotta Gigante;
- La Val Rosandra;
- Il Museo Henriquez;
- Il Carso Triestino;
- Una passeggiata lungo il lungomare di Barcola;
Visitare Trieste
Per la sua straordinaria offerta culturale Trieste esigerebbe una visita prolungata, che permetta di assaporare pienamente la raffinata atmosfera che pervade le sue piazze.
Accanto alle tradizionali testimonianze del millenario passato triestino, dai reperti romani come il teatro romano alla medievale Cattedrale di San Giusto, dai sontuosi palazzi nobiliari che si levano entro il cosiddetto Borgo Teresiano (Palazzo Pitteri, Palazzo Stratti, Palazzo della Ragione) alle dimore degli illustri personaggi che nacquero in questa remota propaggine d’Italia o elessero Trieste quale residenza per i loro soggiorni nel nostro paese (case-museo Joyce e Svevo).
Una visita a Trieste non può dirsi completa se non contempla una passeggiata lungo lo scenografico molo Audace, spesso investito dalla caratteristica bora, e una pausa ristorativa presso uno dei suoi storici caffè, come il Caffè degli Specchi e il Caffè San Marco, già frequentati dalla gioventù bohemien di fine Ottocento.
Gli appassionati d’arte troveranno di che pascere i loro appetiti presso il Museo Revoltella, la celebre galleria d’arte ristrutturata da Carlo Scarpa conservante alcune delle più insigni collezioni dell’Ottocento e del primo Novecento italiano, con capolavori di Hayez, Induno, Fattori, Vedova, Manzù e Fontana, ovvero presso il vicino Castello di Miramare, testimone di alcuni dei rari momenti lieti condivisi dall’arciduca Massimiliano d’Austria e l’infelice consorte Carlotta, poi rinchiusa in un manicomio in Belgio.
Da un punto di vista strettamente naturalistico sono molte le attrattive offerte da Trieste, dalla visita dell’Orto Botanico a quella dell’avveniristico Science Centre Immaginario Scientifico a ridosso del Parco di Miramare, fino alla Grotta del Gigante, la più maestosa galleria naturale italiana sita appena fuori città.
Prima di lasciare Trieste, un ultimo sguardo d’insieme sul suo placido distendersi lungo l’omonimo golfo, approfittando del passaggio offerto fino alle alture del Carso sovrastanti la città dal tram di Opicina (ora, purtroppo, fermo), che da più di 100 anni collegava Trieste con Opicina, sull’altopiano carsico.
La storia di Trieste
Entrato nel mito grazie alle avventure degli Argonauti, che in compagnia del re greco Giasone fecero tappa su questi lidi durante la loro perigliosa ricerca del leggendario Vello d’Oro, il territorio triestino fu abitato già in età preistorica da popolazioni illiriche di stirpe indoeuropea, assoggettate dai romani intorno al I secolo a.C.: proprio all’età repubblicana risalgono alcune delle principali testimonianze architettoniche tuttora visibili in città, come il Foro ed il Teatro Romano sul colle di s. Giusto.
Più volte sottoposta a saccheggio durante l’alto periodo medievale, Trieste conobbe anni di maggior prosperità a partire dal Trecento, quando, pur conservando la propria autonomia giurisdizionale, la città scelse di porsi sotto la protezione del duca d’Austria, entrando di fatto a far parte dei territori del futuro Impero Austro-ungarico, cui rimarrà legata nei secoli a venire.
Il porto franco di Trieste
Il periodo di maggior fioritura di Trieste viene a collocarsi tra il XVIII e il XIX secolo, sostenuto dalla concessione del privilegio di Porto Franco alla città, che poté così godere di un notevole incremento economico, a sua volta alla base degli imponenti lavori di riqualificazione edilizia che impegnarono l’intero complesso urbano, con l’erezione, tra gli altri, dei maestosi Palazzi Modello e Tergesteo in Piazza della Borsa.
Tragicamente coinvolta nei due conflitti mondiali, Trieste ha saputo recentemente risorgere grazie alla sua vocazione cosmopolita, segnalandosi quale importante centro culturale ed economico, da cui hanno avuto origine importanti iniziative formative e di collaborazione trans-nazionale (Centro Internazionale di Fisica Teorica, Museo Henriquez della guerra per la pace, CEI – Central European Initiative).