L’Università di Padova con il Palazzo del Bo sono sicuramente una delle mete per chi vuole visitare Padova.
Tra le più famose ed antiche al mondo, l’Università di Padova vanta un ricco patrimonio artistico e culturale, suddiviso in diverse sedi, tutte visitabili secondo gli orari di apertura al pubblico.
Università di Padova: il Palazzo del Bo
Il Palazzo del Bo in pieno centro cittadino di Padova è il cuore stesso dell’Università, il cui anno di fondazione viene tradizionalmente fatto risalire al 1222, quando alcuni studenti e docenti dell’Alma Mater Studiorum di Bologna in cerca di una maggiore libertà accademica decisero di trasferirsi nella città veneta, dove già esistevano alcune scuole di medicina e diritto: la definizione della sede universitaria risale però a due secoli dopo (1405), quando il Palazzo del “Bo”, allora una famosa locanda nei pressi del mercato di bestiame, venne donato da Francesco da Carrara ad un commerciante di carni, il quale a sua volta ne fece concessione d’uso all’Ateneo.
Dopo esserne entrato definitivamente in possesso nel 1539, il Senato Accademico decise di ampliare il Palazzo, affidandone l’incarico all’architetto bergamasco Andrea Moroni, che ne ridefinì il corpo principale, incentrato sul Cortile Antico a doppio ordine di colonne, dove a partire dalla fine del Seicento vennero posti numerosi stemmi famigliari degli studenti assurti ad importanti incarichi accademici.
Sempre al XVI secolo risalgono l’attuale Aula Magna, in origine destinata alle lezioni di giurisprudenza (ma considerato l’alto numero di discenti presenti ai suoi corsi, fu concesso a Galileo di utilizzarla per il proprio insegnamento) ed a partire dalla metà dell’Ottocento adibita esclusivamente ad aula cerimoniale: risale a questo periodo la decorazione del soffitto, mentre spetta a Gio Ponti la sua definitiva sistemazione nelle vesti ancor oggi visibili.
Tra gli altri ambienti degni di nota del Palazzo, profondamente rimaneggiato nella prima metà del Novecento durante il rettorato di Carlo Anti (1932-1943), sono da ricordare la Sala dei Quaranta, che conserva la cattedra tradizionalmente attribuita a Galileo, ed il Teatro Anatomico (1595) a forma di cono rovesciato, il primo esempio al mondo di struttura permanente appositamente creata per l’insegnamento dell’anatomia attraverso la dissezione cadaverica.
Università di Padova: il Palazzo Liviano
Eretto negli anni di intenso sviluppo accademico primonovecentesco su iniziativa del rettore Carlo Anti, il Palazzo Liviano in Piazza Capitaniato ospita la Facoltà di Lettere e Filosofia e viene a tuttoggi considerato un fondamentale esempio dell’architattura razionalista italiana: ne fu artefice l’architetto e designer milanese Gio Ponti, che si occupò personalmente della progettazione dell’intero edificio e dei suoi complementi d’arredo (cattedre, banchi, panche, appendiabiti), ancora visibili in sede.
Campeggia nell’atrio un celebre affresco di Massimo Campigli, celebrante il valore dell’archeologia quale fonte della cultura italiana, che si impegnò nella sua realizzazione dopo aver primeggiato in un pubblico concorso, cui parteciparono i maggiori esponenti dell’arte monumentale contemporanea, da Mario Sironi a Ubaldo Oppi fino a Guido Cadorin: incorniciata dagli affreschi, si leva la monumentale scultura di Arturo Martini dedicata allo storico latino Tito Livio (1942), che è qui ritratto in posizione inginocchiata, intento a scrivere.
Al terzo piano dal 1937 è conservato il Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte, con importanti reperti greci, etruschi e romani, sculture e ceramiche antiche e rinascimentali, oltre a numerosi calchi in gesso di sculture classiche, alcuni dei quali provenienti dalla collezione dell’umanista padovano Marco Mantova Benavides.