La Sacra di San Michele si trova sul Monte Pirchiriano, appena entrati in Val Susa.
La Sacra di San Michele è il monumento simbolo del Piemonte, architettura religiosa tra le più importanti della zona Alpina, un punto di passaggio per i pellegrini che attraversavano il valico tra l’Italia e la Francia.
L’Abazzia è stata edificata intorno al X Secolo, in una zona dove in epoca romana sorgeva un presidio militare lungo la strada verso le Gallie. Le costruzioni edificate tra il 983 e il 1035, sono state inglobate nella nuova costruzione costruita con molte difficoltà per la zona dove è stata edificata.
L’Abazzia era affidata ai Benedettini e dava asilo ai pellegrini. Nel XI Secolo venne edificata la Foresteria proprio per contenere il flusso maggiore di passanti e ospitare le genti che percorrevano la via Francigena.
La Sacra di San Michele rappresenta, oltre che un simbolo religioso delle storia di questi territori, anche un importante opera architettonica. Tra i vari interventi, infatti, lavorarono alla Sacra numerosi scultori e maestri del periodo Romanico, come lo scultore Niccolò e altri artisti della scuola scultorea di Tolosa. A differenza di altri edifici sacri, la nuova chiesa è stata costruita con uno stile architettonico che si è dovuto adattare alla vetta del Monte.
Per quanto riguarda la storia della Sacra di San Michele, sino al XVII Secolo era abitata dai Monaci Benedettini, prima di essere abbandonata sino al 1836. In quell’anno, Carlo Alberto di Savoia decise di far risorgere questo monumento. Con il supporto di Papa Gregorio XVI la Sacra ospitò quindi la congregazione dei Rosminiani. Nella nuova Abazzia vennero traslate anche 24 salme dei reali di Savoia.
Questo sito di notevole importanza storica e religiosa si può raggiungere percorrendo due percosi che portano a superare un dislivello di circa 600 metri dai comuni di Chiusa di San Michele e Sant’Ambrogio.