Venzone, cittadina in provincia di Udine situata vicino al fiume Tagliamento racchiude, tra la sua cinta muraria, un ricco patrimonio storico e culturale.
Già suggestivo borgo medievale, il comune di Venzone rappresenta oggi una straordinaria testimonianza della tenacia e le capacità risorgive proprie dell’uomo, che non accetta di soccombere alle tragedie e si impegna a sopravvivere anche ai più catastrofici eventi naturali, come il devastante terremoto del 1976.
Venzone nella storia
Le prime testimonianze ufficiali legate al comune di Venzone risalgono al X secolo, quando il borgo conservava ancora l’originale denominazione di “Clausas de Albiciones”, poi contrattasi in “Albiciones” e, attraverso varia formule, divenuta “Venzone”.
La fortificazione della città, che tuttora contraddistingue l’originale nucleo urbano, risale alla metà del Duecento: per volontà del nobile Glizoio di Mels venne eretta una doppia cinta muraria a forma esagonale, probabilmente in origine di altezza superiore agli otto metri e larghe circa un metro e mezzo, circonate da un fossato.
Come gran parte del territorio friuliano, nel corso del Trecento Venzone fu oggetto di aspre contese fra i conti di Gorizia ed i patriarchi di Aquileia e nel secolo successivo entrò a far parte dei possedimenti della Repubblica di Venezia: fu questo il periodo di maggio splendore della cittadina, che si arricchì di una raffinata edilizia urbana.
A seguito delle frequenti incursioni turche, che la oltraggiarono nel Cinquecento, Venzone entrò in un processo di progressivo decadimento economico e demografico, da cui non seppe riprendersi neppure quando venne legata ai possedimenti austriaci con il Trattato di Campoformio, o nel 1867 allorché venne definitivamente unita all’Italia.
Dichiarata monumento nazionale nel 1965 per la straordinaria importanza storico-artistica del suo nucleo medievale pressoché intatto, Venzone fu gravamente danneggiata dal sisma del 1976, che la rase quasi completamente al suolo.
Visitare Venzone
Il terribile terremoto che nel 1976 devastò l’intero entroterra friulano rase quasi completamente al suolo il borgo di Venzone, travolgendo i suoi palazzi e le sette chiese cittadine: grazie all’impegno dei suoi abitanti ed agli aiuti prontamente giunti da tanti volontari di tutta Italia, Venzone è stato però ricostruito e si presenta oggi orgoglioso con il suo indiscusso fascino di borgo medievale.
L’accesso a Venzone è garantito dalle porte monumentali, che si aprono nell’imponente cinta muraria: la Porta di Sotto e la Porta di San Genesio. Da qui si procede verso il centro cittadino, dove s’innalza il Duomo di Sant’Andrea Apostolo, eretto nel 1308 su una preesistente struttura religiosa del VI secolo: parzialmente distrutto dal terremoto del 1976, fu ricostruito per anastilosi. Nel 1646, durante i lavori di ampliamento della chiesa, sotto il Duomo di Venzone vennero rinvenuti una ventina di corpi mummificati, conservati in ottimo stato grazie all’elevata presenza di solfati di calcio nel suolo: trasportate in un vicino edificio adibito a museo, le “Mummie di Venzone” vennero visitate anche da Napoleone Bonaparte nel 1807.
Tra gli altri siti meritevoli di una visita, ricordiamo il bel Palazzo Comunale e l’elegante Palazzo Zinutti, la chiesa di Santa Caterina e quella di San Giovanni Battista.
Scenografia di vari film famosi, come “Addio alle armi” di John Huston (1957) e “La grande guerra” di Monicelli (1959), Venzone rappresenta anche un’eccezionale base di partenza per affascinanti escursioni alla scoperta delle Prealpi Giulie, abitate da caprioli, camosci e qualche esemplare di orso bruno.
Particolarmente raccomandata la visita di Venzone nella seconda metà di ottobre, quando si svolge la tradizionale “Festa della Zucca”, con sfilata in abiti medievali.