Visitare Gemona del Friuli signica scoprire uno dei tanti gioielli che il Friuli Venezia Giulia custodisce.
Gemona del Friuli, in provincia di Udine è una cittadina dalle antichissime origini, custode di un ricco patrimonio artistico e culturale.
Salita tristemente alle cronache per i devastanti terremoti che la colpirono tra il 6 maggio e il 15 settembre 1976, causando quasi 400 morti e il crollo di una gran parte del centro cittadino, Gemona del Friuli merita oggi una visita per l’incontrastato fascino medievale che la pervade, scandito dall’imperituro ricordo di tragedie, che vorremmo non si dovessero mai più ripetere.
Gemona del Friuli: cenni storici
Incastonata tra le maestose Prealpi Giulie con vista panoramica sull’intera valle del Tagliamento, Gemona è un comune in provincia di Udine ricordato per la prima volta nella Historia Longobardorum di Paolo Diacono del 611, ma le cui origini risalgono all’epoca preistorica, allorché il sito dell’odierno centro storico rappresentava il passaggio obbligato dai valichi alpini nord-orientali all’Adriatico: in epoca romana il percorso venne identificato dalla via Julia Augusta, che passava di fianco alla fontana Silans nell’attuale borgata di Godo.
Divenuto libero comune intorno al Duecento, Gemona conobbe una considerevole espansione economica tra il XIII e il XIV secolo, quando i patriarchi di Aquileia imposero ai mercanti in transito di trascorrere una notte in città e pagare un dazio sulle merci trasportate: grazie alla prosperità acquisita, Gemona del Friuli poté allora dotarsi delle imponenti cinte murarie, tuttora in parte visibili, di chiese e dimore signorili, splendidamente affrescate.
In seguito alla conquista veneziana, Gemona attraversò un lungo periodo di declino economico, da cui iniziò a riprendersi solamente dalla seconda metà del Novecento, anche grazie alla sua rinnovata vocazione turistica.
Visitare Gemona del Friuli
Visitare Gemona consente di immergersi nell’atmosfera di un autentico borgo medievale, che si dirama dal centro propulsivo dell’intera vita comunitaria: il Duomo di Santa Maria Assunta.
Esso fu costruito intorno al Trecento in stile gotico sul sito di una precedente chiesa romanica, menzionata per la prima volta in un documento del 1190. Affiancato da un campanile alto 50 metri, distrutto dal terremoto del 1976 e quindi ricostruito “pietra su pietra”, il Duomo di Gemona colpisce per la sua splendida facciata a salienti, movimentata da tre rosoni, di cui quello centrale presenta raffinati intrecci decorativi opera dello scultore Buzeta.
Sotto la cornice marcapiano l’originale Galleria dei Re Magi custodisce le nove statue raffiguranti l’Epifania con al centro la Madonna e il Bambino. Sul corpo destro sorprende la colossale statua di S. Cristoforo, alta ben sette metri.
Tra le numerose opere d’arte che abbelliscono l’interno a pianta basilicale ricordiamo un’ara funeraria del I secolo d.C. in seguito impiegata come vasca battesimale ed ora altare della cappellina feriale e un Crocifisso ligneo del Quattrocento, che fu mutilato dal terremoto, divenendo il simbolo di questa tragedia.
Procedendo per la caratteristica Via Bini, dominata dal colle del Castello, si possono ammirare numerosi edifici antichi con lacerti di affreschi a motivi geometrici o floreali: sulla via si affaccia anche il quattrocentesco Palazzo Elti, oggi sede della Pinacoteca Comunale.
In Piazza del Municipio si leva il restaurato Palazzo Botòn, eretto a partire dal 1502 su progetto dell’architetto udinese Bartolomeo de Caprileis, al cui interno la Sala Consiliare conserva l’originale soffitto ligneo a cassettoni.
Nell’ambito dell’architettura religiosa si segnalano quindi la Chiesa di Santa Maria di Fossale, ricostruita per anastilosi dopo il terremoto, quella cinquecentesca di S. Rocco in Piazza del Ponte, anch’essa ricostruita nel pieno rispetto dei volumi e dei caratteri precedenti la devastazione del sisma, e il Santuario di S. Antonio, il più antico luogo di culto dedicato al santo, con all’interno un impressionante mosaico dell’artista udinese Arrigo Poz.
In ambito civile ricordiamo invece i palazzi Gropplero e Pontotti, il quale venne rifatto dall’architetto veneziano Carlo Scarpa in forme novecentesche, e il Castello longobardo del II secolo d.C., in fase di ristrutturazione: dalla sua sommità si gode una splendida vista panoramica sull’intero complesso urbano.
Particolarmente raccomandata è la visita a Gemona nel mese di agosto durante la festa del Tempus est jucundum, quando le vie cittadine si animano di una folcloristica scenografia medievaleggiante.