Pordenone, il più occidentale tra i capoluoghi di provincia friulani, è oggi una fiorente cittadina di poco più di 50.000 abitanti, pienamente godibile per la sua variegata offerta artistica e culturale, capace di riproporre ritmi rallentati cui nella frenesia quotidiana siamo ormai desueti.
La storia di Pordenone
Sorto in età romana, il nucleo urbano di Pordenone cominciò a prosperare a partire dalla fine del X secolo, quando le vie fluviali, che percorrono la regione, assunsero un’importanza strategica sia per i commerci sia per le comunicazioni delle signorie austriache, allora dominanti il territorio: la sua vocazione portuale è infatti evidenziata anche dal toponimo latino, che significa “Porto del Naone”, il fiume Noncello sulla cui sponda destra si sviluppò la città originaria.
Intorno al Mille, mentre il villaggio di Vallenoncello rimaneva nelle mani del vescovo di Salisburgo, il Castello di Torre ed il territorio ad esso circostante, oggi parte del conglomerato urbano, divenivano proprietà dei patriarchi di Aquileia, destinando la zona ad una frammentazione politica, da cui s’ingeneranono non infrequenti spargimenti di sangue.
Dopo aver ottenuto lo status di città nel 1314, Pordenone conobbe un periodo di grande fioritura sotto la dominazione della Serenissima, che la conquistò tra il 1508 e il 1514 grazie al suo capitano Bartolomeo d’Alviano, il quale ne divenne allora feudatario: accanto allo sviluppo delle attività manifatturiere, in particolare cotonifici, cartiere e successivamente, nel 1840, la nota fabbrica di Ceramica Galvani, si assistette allora ad un notevole incremento dell’attività edilizia, che contrassegnò le forme urbane come ancor oggi visibili.
Colpita profondamente dai due conflitti bellici, Pordenone riuscì a ritrovare un nuovo slancio economico grazie alla nuova industria elettrodomestica Rex (oggi inglobata nel gruppo Elecrolux), che si impose in breve tempo come un vero colosso nella produzione di cucine economiche alimentate a legna o gas: risale proprio a questi anni l’attribuzione alla città del titolo di capoluogo provinciale (1968), mentre di cinque anni dopo è la sua designazione a sede vescovile delle diocesi di Concordia-Pordenone.
Visita al centro storico di Pordenone
Nel scegliere Pordenone come meta privilegiata per una gita fuori porta od un più completo itinerario in territorio friuliano può risultare significativo prediligere alcune delle numerose occasioni d’incontro culturale, organizzate nel corso dell’anno dalla vivace cittadina: dal Dedica Festival in marzo, a Pordenonelegge in settembre fino alle Giornate del cinema muto in ottobre, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di cinematografia.
Allo scadenzare dei diversi programmi culturali si potrà allora godere di un ristoro rigenerativo presso l’elegante via del Corso in pieno centro storico, cadenzata da lunghi portici su cui si affacciano accoglienti caffè e vetrine di moda e antiquariato locale, e proseguire quindi la visita ai suoi complessi monumentali, molti dei quali splendidamente affrescati: da segnalare il Palazzo del Comune, eretto tra il 1291 e il 1395 in forme gotiche e sovrastato dalla più tarda torre dell’orologio su progetto del pittore Pomponio Amalteo, e il Castello di Torre, risalente alla fine del XII secolo, oggi sede del Museo Archeologico del Friuli Occidentale.
Nell’ambito dell’edilizia religiosa occorre quindi ricordare il Duomo concattedrale di S. Marco, al cui interno è custodita una suggestiva pala d’altare di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone (1483-1539), la principale collezione del quale è conservata nel locale Museo civico.
Pordenone può quindi rappresentare un ottimo punto di partenza per la visita delle vicine località di Spilimbergo, celebre per il suo scenografico centro storico, o Sacile, già conosciuta come il “giardino della Serenissima” a testimonianza dell’incantevole atmosfera ricreata dalle verdi acque del fiume Livenza che l’attraversano, ma anche per intraprendere un appagante percorso alla scoperta dei vigneti della Doc Grave, che impreziosiscono il vicino paesaggio collinare.