Storico meeting point tra le culture germanica, slava e latina, Gorizia è oggi una cittadina di circa 35.000 abitanti capoluogo dell’omonima provincia friulana.
Gorizia è dotata di un fascino affatto originale, che dispiega i suoi preziosi tesori in maniera gratuita, alternando sapientemente le ricca vestigia ottocentesche a sorprendenti squarci di verde ancora fortunatamente incontaminato.
La storia di Gorizia
Sebbene l’area, ove oggi sorge la città di Gorizia, risulti abitata fin dal I secolo a.C., la prima testimonianza ufficiale del complesso urbano risale agli anni intorno al Mille, allorché il territorio fu oggetto di contese tra i castellani dell’imperatore Ottone III e il patriarca di Aquileia.
Già allora abitata da una pluralità etnica che comprendeva tedeschi, friulani e sloveni, Gorizia godette di un periodo di grande prosperità tra il XII e il XV secolo, giundendo ad espandersi nell’entroterra veneto e fino all’estremo confine sloveno.
Nel 1500 alla morte dell’ultimo conte di Gorizia, Leopoldo, privo di eredi legittimi, la città entrò definitivamente a far parte dei possedimenti asburgici, cui rimase legata fino al termine del primo conflitto mondiale, quando venne inglobata nel Regno d’Italia.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando Gorizia fu impegnata in un’eroica, se pur infruttuosa resistenza all’invasione nazista, i territori un tempo appartenenti all’amministrazione cittadina vennero spartiti tra l’Italia e la Jugoslavia, dove sorse una “Nova Gorica”: paragonata alla Berlino divisa in due dal muro, Gorizia visse dapprima un momento di forte tensione per l’avvenuta spartizione, ma i rapporti con i confinanti sloveni andarono via via normalizzandosi, giungendo ad elaborare delle forme di collaborazione e compartecipazione davvero europeiste.
Visitare Gorizia
Sono diversi gli spunti ricreativi offerti da una visita all’incantevole città di Gorizia, sia che si preferisca godere del patrimonio storico-artistico del centro urbano sia che si scelga di impiegarla come punto di partenza per escursioni sulle vicine pendici carsiche (Monte San Michele), che furono teatro di alcune tra le più drammatiche battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, come testimoniato dagli Ossari di Redipuglia e di Oslavia.
La visita del centro storico non può prescindere dal castello, che domina dall’alto l’intera Gorizia: eretto a partire dal XII secolo dai conti Lurnhau e Pusterhal, feudatari di Ottone e poi conosciuti con il nome di Conti di Gorizia, presenta un’architettura tipicamente nordica, con facciata racchiusa da due imponenti torri campanarie.
In prossimità del Castello erge la sua mole casa Ressaur, edificata in stile gotico veneziano, mentre il seicentesco palazzo Formentini è oggi sede del locale Museo di storia dell’arte.
Tra l’architettura religiosa meritano particolare risalto la Chiesa seicentesca di Sant’Ignazio, un perfetto esempio di tardo-barocco, la Chiesa di San Rocco con all’interno una pala di Palma il Giovane e il Duomo, la cui fondazione risale alla prima parte del XIII secolo, ma profondamente rinnovato nel Settecento quando l’allora chiesa di Sant’Ilario di Aquileia e San Taziano venne elevata al rango di cattedrale. La vicina Sinagoga, costruita in quella che fu l’area del ghetto ebraico, testimonia ancora una volta la multiculturalità della città.
Da ricordare infine il Teatro Verdi, eretto a partire dal 1740 su iniziativa di Giacomo Bandeau, e l’architettura protoindustriale del quartiere Straccis, vocato alla raffinazione della canna da zucchero, la tessitura e la cartiaria.