Alla scoperta del Friuli, in Friuli Venezia Giulia: dalle Alpi al mare, cosa visitare e scoprire in Friuli
Storia del Friuli
Questo territorio è abitato sin dai tempi della cultura dei castellieri, risalente all’età del bronzo, da popolazioni di origine celtica.
I Carni (il nome della regione della Carnia deriva proprio da questo popolo) lasciarono poi il posto ai Romani che conquistarono e colonizzarono la zona già dal II secolo avanti Cristo. Uno dei simboli del Friuli è proprio di origine romana: si tratta di Aquileia, all’epoca quarta città d’Italia per importanza e capitale della regione. Oggi Aquileia è un importantissimo sito archeologico, posto nelle immediate vicinanze della località balneare di Grado che conserva anch’essa reperti del periodo romano.
Durante l’epoca romana nacquero altri centri rilevanti, tra cui Cividale del Friuli e Zuglio, grazie ai quali la regione conobbe un costante sviluppo economico, interrotto a partire dal V secolo dalle primissime invasioni barbariche.
Con la discesa di Attila nel 452 si assiste alla distruzione completa di Aquileia, che risorgerà in seguito grazie alla creazione del Patriarcato nel secolo successivo.
La zona rimase legata all’Impero Romano d’Occidente per poi passare sotto il regno Longobardo con Carlo Magno. Per gran parte della sua storia il Friuli fu dominato dal Patriarcato di Aquileia come entità statale completamente autonoma.
Contrastanti e spesso ricchi di tensione furono i rapporti con la vicina Repubblica di Venezia, fino al dissolversi di quest’ultima nel 1797. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 Veneto e Friuli vennero annessi alla Lombardia sotto il controllo austriaco.
Una volta concluse le varie guerre d’indipendenza, il Friuli centrale e occidentale corrispondenti alla provincia di Udine e Pordenone vennero annessi all’Italia con il Veneto.
Al termine della seconda guerra mondiale e di un periodo di forte instabilità, nel 1947 il Friuli venne accorpato ai territori orientali e il Friuli Venezia Giulia divenne una regione a statuto speciale.
La lingua parlata in Friuli: il Friulano
Il friulano deriva da una forma di latino ben specifica denominata rustica aquileiese, nella quale sono comprese anche molte parole di ceppo celtico e longobardo e chiare influenze di origine slava e germanica. Riconosciuta dalla fine degli anni Novanta come minoranza linguistica storica italiana, questa parlata vanta delle origini non molto chiare, sulle quali si indaga ancora a livello accademico. La grafia moderna include molti simboli tipici delle lingue slave, con le quali condivide numerosi aspetti.
Tra le caratteristiche principali dell’idioma spiccano l’assenza delle vocali finali delle parole, in maniera non dissimile al veneto, e una prevalenza dei dittonghi. Date le varie vicinanze filologiche con altri idiomi, questa lingua romanza ha dato vita alla creazione di molte teorie, tra cui quella relativa alla questione ladina. Esistono numerose varianti del friulano, utilizzate a seconda nella zona. Tra le più importanti si trovano l’orientale, il centrale, l’occidentale o concordiese e infine il carnico.
Dal punto di vista della diffusione, è importante notare che non si tratta affatto di un idioma usato solo dalle generazioni più anziane, anche grazie al fatto che esistono enti il cui scopo è quello di tutelare e tramandare la lingua.
Quali sono le città principali del Friuli?
I centri abitati più rilevanti del territorio friulano includono:
- Udine, capoluogo della ex-provincia;
- Pordenone;
- Gemona del Friuli;
- Cividale del Friuli;
- Monfalcone;
- San Daniele del Friuli;
- Maniago;
- San Vito al Tagliamento;
- Palmanova;
- Aquileia.
Tra i borghi più belli da visitare spicca Cividale del Friuli, una piccola città di origine longobarda con molte attività commerciali dove è possibile acquistare le specialità tipiche, compresi i dolci strucchi. Situata sulle sponde del fiume Natisone, la cittadina in provincia di Udine è stata nominata patrimonio mondiale dell’Unesco. Dal Tempietto Longobardo all’interno del Monastero di Santa Maria in Valle fino allo straordinario Ponte del Diavolo: sono davvero moltissimi i punti di interesse che si celano nella bella località friulana.
Un’altra gita consigliata è a Palmanova, un borgo che tutti conoscono per la sua forma caratteristica. Tra le foto più famose della città spicca infatti la vista dall’alto, dalla quale è possibile visualizzare la pianta a forma di stella a nove punte. Si tratta di un esempio molto raro di architettura militare, con mura ben conservate. Il cuore pulsante del borgo è Piazza Grande: qui all’inizio di settembre si tiene una rievocazione storica nota come Palma alle Armi, che permette di rivivere gli usi e i costumi a cavallo tra Medioevo e Rinascimento.
Infine, un altro borgo che merita senza dubbio una visita è Aquileia, data la sua rilevanza storica. Qui è possibile ammirare tantissime opera dal valore archeologico e architettonico, come ad esempio la straordinaria Basilica di Santa Maria Assunta e il foro romano.