Il Palazzo Ducale di Colorno sorge a Colorno, comune a circa 20 Km da Parma.
Noto anche come la Reggia di Colorno, il Palazzo fu ristrutturato e portato agli attuali splendori da Francesco Farnese, settimo Duca di Parma e Piacenza dal 1694 al 1727. Colorno è una cittadina che dista a circa 20km da Parma.
I lavori ripresero l’originaria struttura della Rocca di Colorno, costruzione del 1300.
Il Palazzo Ducale di Colorno era la raffinata sede di corte di Barbara Sanseverino, figlia di Gianfrancesco e Lavinia Sanseverino Marchesa di Colorno sino al 1612. Dopo la conquista di Colorno da parte di Rannuccio I Farnese e la decapitazione della Marchesa Sanseverino, i Farnese iniziarono i lavori di ristrutturazione del Palazzo.
La Reggia ospita più di 400 sale, la maggior parte affrescate con dipinti molto importanti e con pavimenti di marmo rosa.
Un grande scalone d’onore porta alle sale nobili che sono collegate direttamente alla Sala d’armi e alla Galleria. Già dai tempi della Marchesa Sanseverino, il Palazzo di Colorno custodiva preziosi dipinti di Raffaello, Mantegna, Correggio e Tiziano, con il potere in mano ai Farnese fu la moglie di Ranuccio II, Margherita Violante di Savoia, ad occuparsi dei lavori di ristrutturazione e ad impreziosire ulteriormente il palazzo con lavori e opere d’arte.
Il Palazzo restò di proprietà dei Farnese sino al 1749 quando il Ducato passo in mano a Filippo di Borbone. La Reggia di Colorno fu cosi interessata nuovamente da lavori di ristrutturazione affidati a maestranze francesi. Sotto la guida dell’architetto francese Ennemond Alexandre Petitot, gli interni del Palazzo Ducale di Colorno furono modificati per avvicinarsi allo splendore della Reggia di Versailles. In questa fase di lavori al Palazzo venne aggiunto anche il grande scalone esterno.
Dopo il Congresso di Vienna e l’avanzata di Napoleone, il Palazzo venne abbellito con un grande giardino. Gran parte delle opere furono trasferite prima della cessione ai Savoia e poi, dal 1870, alla Provincia di Parma.
Il Palazzo ospita la sede della Scuola Internazionale di Cucina Italiana.