Nell’immaginario collettivo, quando si pensa alla Costiera Amalfitana, e alla città di Amalfi nello specifico, spesso si commette l’errore di collegarle unicamente al mare, ed alle splendide spiaggette scavate nella roccia.
Ebbene, Amalfi è sì una repubblica marinara e una città di mare, ma ha un cuore antichissimo, fatto di vicoletti, opere d’arte, edifici storici e chiese monumentali, testimoni di un patrimonio architettonico ed artistico tutto da scoprire. L’espressione massima della bellezza del centro amalfitano è senza dubbio il Duomo di Sant’Andrea.
Stiamo parlando del principale edificio religioso di tutta la Costiera, che a onor del vero nacque dalla fusione di due basiliche. Esattamente: perché in epoca antica di basiliche ad Amalfi ce n’erano due, la prima eretta nell’anno 1000, l’altra qualche decennio prima.
Furono i vescovi Pietro e Matteo Capuano, nel XIII secolo, a decidere per l’unione delle due costruzioni, dalla quale vide la luce l’opera che tra il XVI e il XVIII assunse la veste con la quale la conosciamo ancora oggi, divenendo uno dei vanti della Costiera Amalfitana.
Analizzando il complesso nel dettaglio, vediamo che la facciata è opera dell’architetto Errico Alvino, il quale nel XVIII secolo diede vita all’esterno neogotico, ma anche al corridoio che collega il Campanile, il Chiostro del Paradiso e la Cappella del Crocifisso.
Un crollo avvenuto nel 1861 provocò danni lievi dal punto di vista strutturale, ma danneggiò le splendide stratificazioni barocche: Lorenzo Casalbore, che si occupò della ricostruzione, apportò notevoli modifiche ma riuscì a restituire al Duomo il suo aspetto originale.
Oggi Piazza del Duomo è un continuo viavai di gente: alla base della scalinata che dà alla chiesa si estendono decine di bar e ristoranti, frequentati sempre da un gran numero di avventori.
La Piazza è in generale il cuore pulsante del centro storico amalfitano, ed un vero e proprio must per chi vuole ammirare il meglio di questo splendido lembo di Campania.