Potenza è il capoluogo di regione della Basilicata, la città è incastonata tra le Dolomiti lucane e la Val Basento.
L’attuale centro cittadino che conta poco meno di 70.000 abitanti sorge a 819 metri sul livello del mare, l’insediamento originario sorgeva oltre i 1000 metri di altitudine.
Di epoca sicuramente molto antica, questo centro subi certamente l’influenza della civiltà greca, si pensa infatti ad un centro sorto a metà strada tra le colonie di Poseidonia e Metaponto.
In epoca moderna, a partire dall’anno 1000, Potenza divenne un importante centro vescovile, vi passarono Papi e Imperatori e il centro lucano mantenne la sua importanza restando neutrale al passaggio di Normanni, Spagnoli e Borboni, consolidando il suo ruolo di capoluogo.
Cosa visitare a Potenza
Il Centro storico di Potenza custodisce il Duomo di San Gerardo, edificato nel XII Secolo e poi restaurato in epoca neoclassica, la cattedrale custodisce diverse opere d’arte.
Sempre per le vie del centro storico di Potenza si possono ammirare la Torre Guevara, monumento di epoca medievale che simboleggia il potere di un antica famiglia nobile di origine Aragonese, unico resto del Castello cittadino oggi completamente distrutto.
Completano i percorsi cittadini la villa Romana di Malvaccaro, il Museo Archeologico cittadino il Palazzo Loffredo, la Chiesa di San Rocco, e Piazza Prefettura, il centro ricreativo della città.
Chi visita il capoluogo può inoltre addentrarsi nella provincia potentina, visitare i luoghi di Federico II, il castello di Lagopesole, arrivare sino a Melfi e a Venosa, la terra natale di Orazio.
Come tutta la Basilicata, infine, anche Potenza offre un spiccata vocazione nei confronti dei percorsi eno-gastronomici. Nei dintorni del Capoluogo, infatti, si possono visitare i piccoli centri interni, la Val Basento e le zone del vino Aglianico.
Il 29 e 30 Maggio si celebra la festa del Santo Patrono, San Gerardo, in questo periodo si tiene il Maggio Potentino, una serie di eventi e manifestazioni che culmina con la sfilata dei Turchi, una rappresentazione che simboleggia la cacciata dalla città degli invasori turchi da parte del Vescovo San Gerardo e da una schiera di angeli che si trasformarono in guerrieri.