Quando si pensa ai paesaggi naturali toscani, tra i più caratteristici è impossibile non menzionare la Maremma Toscana.
Citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia e conosciuta fin dall’epoca antica con il nome di Corneto, la Maremma consiste in un’area estesa tra la Toscana e il Lazio settentrionale, affacciata sulle acque del Mar Tirreno e divisa geograficamente in tre zone differenti.
Tra Rosignano e Piombino, compresa nelle province di Livorno e Pisa, si estende l’Alta Maremma, conosciuta anche come Maremma livornese o pisana.
La Maremma più autentica è tuttavia quella racchiusa entro i territori della provincia di Grosseto, tra il Golfo di Follonica e lo splendido Promontorio dell’Argentario. Infine, c’è la Maremma laziale, la parte più piccola, compresa tra l’Alto Lazio e la parte occidentale della provincia di Viterbo.
L’ambiente naturale della Maremma Toscana
Dal punto di vista naturalistico e climatico, stiamo parlando di uno dei tanti paradisi che puntellano il territorio della penisola italiana: affascinante patrimonio di storia e tradizione, la Maremma Toscana è caratterizzata nella parte costiera da un clima tipicamente mediterraneo, che diventa continentale spostandosi in corrispondenza delle aree collinari.
Popolata fin dalla preistoria, ma soprattutto in epoca etrusca a romana, la zona presenta in alcuni punti le tracce della vita e dell’arte di un tempo.
Abbandonata nell’Alto Medioevo, nel 1700 la Maremma fu oggetto di numerosi tentativi di bonifica. L’area era coperta da paludi, acquitrini e fiumi che rompevano gli argini in maniera frequente, rendendo invivibili tante zone e, soprattutto, rovinando il lavoro dei contadini.
Per la sua conformazione fisica, e per essere terra di confine tra due stati, in epoca contemporanea la Maremma Toscana ha condiviso la propria storia con quella dei briganti, che per decenni, fino agli inizi del 1900, hanno popolato i boschi maremmani, seminando paura e disordini.