La Pasqua, che si tratti di quella cattolica, di quella ebraica o di quella ortodossa, è una delle principali festività religiose più sentite.
Alla Pasqua associamo, molto spesso, più che il profondo significato spirituale e religioso, la tradizione delle uova pasquali, di cioccolato, che fanno la felicità di bambini e anche adulti. Vedremo come è nata questa tradizione, dopo aver parlato del suo significato religioso, e come, negli altri paesi, esistono tradizioni e riti molto diverso dai nostri.
La Pasqua cristiana.
Secondo la religione cristiana la Pasqua celebra la risurrezione di Gesù, avvenuta dopo tre giorni dalla sua crocifissione, secondo quanto scritto e narrato nei Vangeli.
La data della Pasqua, a differenza, ad esempio, di quella del Natale, è variabile di anno in anno, in quanto segue i cicli della luna: si celebra infatti la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.
A seconda della data in cui viene celebrata la Pasqua vengono quindi determinate le date di inizio della Quaresima e della Pentecoste.
Pesach, la Pasqua ebraica
La Pasqua cristiana ha delle profonde derivazioni dalla Pasqua ebraica, chiamata Pesach, giornata che non celebra la resurrezione di Gesù Cristo ma bensì la liberazione degli Ebrei dall’Egitto grazie a Mosè.
Il termine “pesach” significa “passare oltre” e trova la sua origine nel racconto nella decima piaga dell’Egitto, nella quale il signore ordinò al popolo ebreo, soggiogato dal faraone, di segnare con il sangue di agnello (simbolo di innocenza) le porte delle case in modo di “passare oltre” e non uccidere i primi geniti maschi degli ebrei, ma bensì quelli degli egiziani.
Dopo questa piaga il faraone, che aveva perso anche lui il suo primo genito, permise al popolo ebreo di lasciare l’Egitto verso la Terra Promessa. Il termine “pesach” ricorda infine il passaggio degli ebrei dal Mar Rosso, grazie all’intervento divino tramite la figura di Mosè.
Durante la fuga dall’Egitto gli ebrei si nutrirono di pane non lievitato, azzimo: è per questo motivo che durante la Pasqua gli Ebrei ortodossi devono evitare di consumare pane lievitato ma esclusivamente pane azzimo.
Tra la Pasqua cristiana e quella ebraica vi sono quindi delle sostanziali differenze: la prima celebra la resurrezione di Cristo, il passaggio dalla morte alla vita, il cambiamento. La seconda, invece, la liberazione della schiavitù del popolo egizio.
La tradizione delle uova pasquali
L’uovo ha sempre rappresentato, fin dai tempi più remoti, il simbolo della vita e della rinascita primaverile della natura.
Nella tradizione cattolica odierna è divenuto il simbolo stesso della Pasqua cristiana simboleggiando la risurrezione di Gesù dal santo sepolcro.
L’uovo può esser visto come un involucro, il sepolcro di pietra, dove, al suo interno, è custodita la vita pronta a sbocciare. Già i primi cristiani si scambiavano in dono uova colorate di rosso, colore che voleva ricordava il sangue che Cristo ha versato durante la crocifissione.
Nel Medioevo si sviluppò la tradizione di regalare uova decorate alla servitù per trasformarsi poi, probabilmente in Germania, nella tradizione di scambiarsi uova nel periodo pasquale come simbolo religioso. Per colorare le uova si bollivano assieme a foglie e fiori, mentre oggi si utilizzano per lo più coloranti artificiali a uso alimentare.
Dalle uova d’oro alle uova di Fabergé
Edoardo I, re di Inghilterra dal 1272 al 1307 (siamo dunque in periodo medioevale) commissionò agli orefici la creazione di 450 uova rivestite d’oro.
Ma è nel 1883 con Peter Carl Fabergé, gioielliere e orafo russo, che si arriva alla massima espressione artistica attribuibile alle uova. Lo zar gli affidò il compito di preparare un regalo speciale per la sua zarina Maria: Fabergé creo un uovo di platino, smaltato di bianco, che conteneva a sua volta un altro uovo d’oro che conteneva due doni, un pulcino d’oro e una riproduzione della corona imperiale.
Questo primo uovo ebbe un enorme successo e contribuì senz’altro alla diffusione delle uova decorate.
Attualmente associamo l’uovo pasquale all’uovo di cioccolato con al suo interno una “sorpresa”, dimenticandone il più delle volte il profondo significato religioso, sopraffatto dallo “spirito consumistico“.
Piatti pasquali
Alla festività della Pasqua sono associati vari piatti tipici della cucina italiana: dai prodotti dolciari come le tradizionali uova di Pasqua di cioccolato, magari create e decorate da maestri pasticceri, alle colombe pasquali o altri dolci e piatti tipici della cucina italiana.
Tra i vari piatti tipici da preparare in occasione della Pasqua troviamo il Casatiello napoletano, la Torta Pasqualina, l’agnello, preparato in vari modi e simbolo (suo malgrado) del sacrificio di Dio, la pastiera napoletana.