Il fiume Ticino: dalla Svizzera al fiume Po.
Il fiume Ticino nasce in Svizzera, la sorgente principale è situata in cima alla Val Bedretto, precisamente al passo Novena, a 2480 metri di quota. Passa le regioni italiane della Lombardia e del Piemonte ed è uno dei maggiori fiumi italiani e della Pianura Padana.
Il suo corso conosce una varietà paesaggistica notevole, si passa dal costeggiare le romantiche valli svizzere a tratti decisamente più spigolosi contrassegnati da gole profonde.
Alcuni tra i più conosciuti fiumi d’Europa come il Reno o il Rodano, sorgono proprio dal Massiccio del Gottardo. Il fiume Ticino trova nel Gottardo la sua seconda sorgente e sebbene il suo corso sia più modesto, se confrontato ai fiumi sopracitati, esso non è di certo meno affascinante. Per gli amanti del trekking esiste un percorso di 85 km chiamato “Sentiero delle quattro sorgenti” che permette di vedere le sorgenti del Reno, Reuss, Ticino e Rodano.
Dopo soli 250 kilometri abdica alla propria indipendenza e confluisce nel fiume Po (infatti rappresenta il suo principale affluente per portata d’acqua), precisamente nella zona di Pavia. Il suo corso attraversa, prima di sfociare nel Po, la Val Bedretto e la Leventina, poi la piana di Magadino ed infine il Lago Maggiore.
La Val Leventina e la Val Bedretto sono molto amate per i percorsi di trekking panoramico che si snodano lungo i pendii. È possibile ammirare il corso del Ticino lungo la Leventina anche dalla cabina del treno per mezzo delle linee ferroviarie alpine che costeggiano la valle e ancora, dall’autostrada del Gottardo, oppure pedalando lungo il percorso cicloturistico del Ticino che riporta agevolmente verso valle. La linea ferroviaria è servita da quattro gallerie a forma di elica, necessarie a causa delle pendenze del fiume.
Proprio le pendenze valgono a spiegare la ragione per cui canoisti ed appassionati di rafting e di rapide troveranno un’immensa varietà con tratti di fiume adatti ad ogni livello di difficoltà.
Sulle sponde del Ticino non sono trascurabili siti storici di notevole interesse e degni d’attenzione.
Si pensi a titolo d’esempio alla chiesa romanica di San Nicolao a Giornico o alla fortezza di Bellinzona, i quali sono stati annoverati come patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il Ticino percorre la fertile piana di Magadino, recandosi verso Bellinzona, in ultimo sfocia nel Lago Maggiore, per poi uscirne nuovamente solo una volta superato il confine italiano.
Non possono non meritare un cenno Locarno ed Ascona, ossia ridenti località situate proprio sulle sponde del lago, le quali rappresentano le mete turistiche più rinomate della Svizzera del sud.
Quali sono le tappe del suo corso ?
Il corso del fiume Ticino è suddiviso per convenzione in tre momenti:
- La parte montana è denominata Ticino superiore e scorre in Svizzera;
- La parte lacuale, afferente al Lago Maggiore, si trova al confine tra la Svizzera e l’Italia;
- La parte pianeggiante, altresì detta Ticino inferiore, vede il fiume tracimare definitivamente il confine italiano a sud del Lago Maggiore. Dunque attraversa quel territorio di mezzo tra i comuni di Castelletto sopra Ticino in Piemonte e Sesto Calende in Lombardia, infine confluisce nel Po, più in dettaglio presso la zona ricompresa nel comune di Linarolo in provincia di Pavia e al confine con l’Emilia-Romagna.
Quanto è lungo il fiume Ticino?
Il fiume presenta una lunghezza totale di 248 km, di cui 91 km a nord del Lago Maggiore, 47 km nel Verbano e 110 km che si estendono da questo al Po. La lunghezza effettiva del Ticino risulta essere quindi di 201 km, se si escludono i chilometri lacustri del Verbano.
Quali sono le principali curiosità storiche sul fiume Ticino?
Già durante l’età del bronzo la Valle del Ticino fu la culla di una civiltà che si sviluppò lungo le sue sponde, ossia la cultura di Golasecca. Tito Livio afferma che nel VI secolo a.C. i Galli vinsero gli Etruschi presso il Ticino nella battaglia omonima. Oltretutto il Ticino ha fatto da sfondo ad una vittoria di Annibale nel corso della seconda guerra punica.
Un secolo dopo i bizantini risalirono il Po e il Ticino, nel tentativo di un assedio a re Autari a Pavia.
Nel medioevo Pavia assunse grazie al Ticino un’importanza strategica per le comunicazioni e i rapporti commerciali intercorrenti tra Venezia e la pianura Padana. Siccome disponevano di una consistente flotta, erano in grado di attraversare anche le acque del Po, questo permise ai pavesi di contrastare per diversi secoli Milano.
E ancora l’ultima fase della battaglia di Pavia (1525), la quale decretò il dominio spagnolo su buona parte d’Italia, vide come teatro proprio le rive del Ticino.
È qui che venne massacrata dai lanzichenecchi di Carlo V la fanteria svizzera, che cercava una via di salvezza nel guadare il fiume. Il fiume Ticino fa da sfondo inoltre nel 1636 allo scontro tra i francesi e gli asburgici durante la battaglia di Tornavento.
Durante il risorgimento il Ticino è testimone privilegiato delle guerre d’indipendenza. In particolare durante la seconda guerra d’indipendenza i franco-piemontesi sconfissero gli austriaci nelle vicinanze del Ticino con le note battaglie di Magenta e Turbigo.
I ponti sul fiume Ticino
Il Ticino, esattamente come il Po e la maggioranza dei fiumi del nord Italia, era servito da pochi ponti in muratura. Fino al 1800, lungo il Ticino inferiore, l’unico ponte in muratura era rappresentato dal Ponte Coperto di Pavia, peraltro realizzato nel 300, ricalcando un ponte di età romana.
Un nuovo ponte in legno fu realizzato dai Visconti a Vigevano nella prima metà del 1300, sino a che fu incendiato dalla flotta di Pavia. Ne venne in prosieguo commissionata la ricostruzione da Luchino Visconti, ma fu di nuovo distrutto dai pavesi.
La medesima sorte si abbatté su un altro ponte in legno voluto dai milanesi nei pressi di Turbigo nel 1270, ma anche questo fu raso al suolo dai novaresi 5 anni dopo.
Bisognerà attendere l’età napoleonica per la realizzazione del famoso ponte in pietra di Boffalora, i cui lavori vennero ultimati solo dopo molti anni.
Quali sono le riserve del Ticino?
Nella Valle del Ticino è stata istituita nel 2002 la “Riserva della Biosfera” grazie al programma “Man and Biosphere”, per questo motivo ad oggi è patrimonio UNESCO.
Inoltre il corso del fiume che attraversa il territorio italiano è protetto da due parchi regionali, che insieme danno vita al più esteso parco fluviale d’Europa, il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino (istituito nel 1974, interamente in territorio lombardo) e il Parco naturale della Valle del Ticino (istituito nel 1978, in territorio piemontese )
Per quanto riguarda il territorio Svizzero, nell’immettersi nel Lago Maggiore il fiume da vita alle “Bolle di Magadino”, un’area naturalistica a protezione della biodiversità della flora e della fauna locali.