Il Piave, fiume sacro alla patria, è uno dei maggiori fiumi italiani.
Il fiume Piave è uno dei maggiori fiumi italiani con una lunghezza di 220km.
Le sorgenti del Piave si trovano alle pendici del monte Peralba (una delle montagne più alte delle Alpi Carniche, tra Friuli Venezia Giulia e Veneto ) nei pressi del rifugio Sorgenti del Piave (1.830 slm), uno dei rifugi più conosciuti del Friuli Venezia Giulia.
Nelle immediate vicinanze del rifugio Sorgenti del Piave si trovano diverse risorgive che, con l’intervento dell’uomo, sono state fatte parzialmente confluire in quella che viene chiamata ufficialmente come “sorgente del Piave“. Il rifugio si può raggiungere comodamente con la macchina da Cima Sappada o, a piedi, dalla Val Visdende. In inverno la strada è parzialmente chiusa e si può raggiungere solo a piedi con l’ausilio di ciaspe.
Il corso del Piave prosegue passando il borgo di Cima Sappada e di Sappada (entrambe nella regione Friuli Venezia Giulia), inoltrandosi in una profonda e scenografica forra conosciuta come “Orrido dell’Acquatona“. Nel tratto che da Cima Sappada va fino a Sapppada è presente un tratto di ciclabile/passeggiata che, di inverno, diventa una pista da sci da fondo che percorre il fiume un tratto lungo il fiume Piave.
Prosegue poi per Campolongo, Santo Stefano di Cadore: siamo nell’area storico-geografica del Cadore. Troviamo quindi la prima diga, la Diga del Tudaio o Diga del Comelico, costruita nei primi anni 30 a monte del paese di Cima Gogna.
Nei pressi di Pieve di Cadore l’omonima diga crea un invaso artificiale che prende il nome di “Lago di centro Cadore“.
Dopo la diga il Piave continua il suo corso, attraversando altri paesi del Cadore e giungendo fino a Longarone, dove esce dalla stretta montana e riceve le acque del torrente Vajont.
A Soverzene troviamo una importante centrale idroelettrica, la centrale idroelettrica Achille Gaggia realizzata nel 1939 dalla SADE. All’epoca fu la più grande centrale idroelettrica europea. Qui, tramite un canale, parte delle sue acque vengono deviate per alimentare il Lago di Santa Croce tramite il canale Cellina.
Tra Ponte delle Alpi e Cadola il Piave devia bruscamente verso sud-ovest nella Valbelluna.
Passa Belluno e gli altri paesi della Valbelluna. Troviamo una ulteriore diga, la diga di Brusche, che crea l’omonimo lago. Il Piave attraversa poi la stretta di Quero, con alla destra il massiccio del Monte Grappa e sulla sinistra il monte Cesen.
Passati gli abitati di Quero, Segusino e Fener il Piave abbandona la zona delle Alpi e delle Prealpi per entrare in Pianura, deviando a est. Nei pressi di Fener un ulteriore sbarramento alimenta il canale Brentella.
A Ponte della Priula, in provincia di Treviso, il letto del Piave raggiunge la sua massima estensione, con circa 800 m di larghezza: qui si dirama in due punti, per ricongiungersi più avanti, formando la Grave di Papadopoli, un isola il cui terreno è quasi completamente coltivato accessibile da due ponti.
Nei pressi di Salgareda il Piave cambia fisionomia: non più un fiume dall’ampio greto ghiaioso ma un fiume a meandri, navigabile da Zenson di Piave.
Passati gli abitati di Fossalta di Piave e di San Donà di Piave il percorso del Piave diventa rettilineo fino a sfociare tra Jesolo e Eraclea Mare nel mare Adriatico.