Rientrano nel parco 56 comuni, dei quali 32 in Calabria e 24 sul versante lucano e coinvolge le province di Matera, Potenza e Cosenza
Cosa vedere
Il Parco del Pollino, noto anche come Unesco Global Geopark è enorme.
Servono settimane per visitarlo tutto e per vedere la sua fauna (i lupi, i rapaci il falco pellegrino) e la sua flora perfettamente conservata e i numerosi percorsi naturalistici su entrambi i versanti.
Una guida potrà accompagnarvi sui due versati alla scoperta del parco.
Merita una visita la Serra delle Ciavole con il cimitero dei pini loricati, è un luogo per ammirare il paesaggio che scorre sotto la cima del massiccio con uno spazio che sovrasta i due mari a est e a ovest. Potrete guardare lo spettacolo secolare della natura che si manifesta nelle forme di alberi eterni.
Sul versante lucano c’è il Bosco Magnano nel comune di San Severino, una immensa distesa di Aceri, Cerri e l’Agrifoglio con i rari esemplari di scoiattoli meridionali e di lontre.
Per gli amanti della cultura vi aspetta Valsinni con il castello e gli eventi; è il paese del parco letterario dedicato a Isabella Morra, una donna letterata che combatté gli stereotipi del tempo, ribellandosi a un amore violento.
Il massiccio del Pollino da il nome al parco è merita una visita obbligatoria con la sua vetta più elevata: la Serra Dolcedorme.
Con 2.267 metri è il tetto del parco, è un luogo dove estraniarsi dal mondo con un unico interlocutore: la bellezza glaciale della natura. Il Docedorme conserva testimonianze millenarie, nella conca del lupo si trovano gli enormi “sassi erratici”, una imponente distesa di pietre frutto dell’erosione dell’ultima era glaciale.
I paesi arbëreshë dove il tempo si è fermato
Una caratteristica del parco è quella di ospitare diverse comunità di origini albanesi che si sono insediate quì tra il 1470 e il 1540, dopo la rivolta di Giorgio Castriota Scanderbeg.
I paesi con bilinguismo, sono presenti sia sul versante lucano con San Paolo e San Costantino Albanese, mentre su quello calabrese si trovano San Basile, Lungro, Plataci, Frascineto e Civita.
Nelle comunità dopo quasi sei secoli, oltre all’italiano, si parla l’antico albanese e si conservano gli usi e i costumi.
Nella parte lucana, nella Val Sarmento il tempo sembra fermarsi, nei paesi di San Paolo e San Giorgio abitano poco più di 200 abitanti, li i costumi sono ancora intatti.
Le donne anziane indossano due tipi di abiti bianchi bordati con gonne nere, con ricami e bordi rosso per tutti i giorni e con le evidenze blu solo per la domenica e le feste.
Cosa fare nel parco nazionale del Pollino
Il rafting è una delle attività che potrete praticare sul fiume Lao da maggio a settembre nei comuni di Laino Borgo e Castelluccio Inferiore. Vi aspetta un organizzato centro con un’escursione che può durare 15′ fino a 2 ore. Oltre a rafting potete praticare anche il trekking fluviale e il canyoning, dei divertenti percorsi immersi nella natura.
Il parco è luogo di eventi, come il Pollino Music Festival di San Severino, all’interno dell’area protetta dal 2 al 4 agosto si esibiscono i gruppi musicali emergenti da tutta Europa.
Nelle gole del Raganello (area naturale protetta all’interno del parco nei comuni di San Lorenzo Bellizzi, Civita e Cerchiara in provincia di Cosenza) c’è un suggestivo canyon adatto per l’escursionismo.
Le gole, formate da rocce erose dall’acqua, sono una visita obbligata per escursioni a piedi, su gommoni e canoe (tutte accompagnate obbligatoriamente con guide).
Le gole sono lunghe quasi 17 km, dalla sorgente fino al Ponte del Diavolo.