L’Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo di Montescaglioso è un maestoso edificio storico costruito dal V al XII Secolo.
Di pregievole stile architettonico, con evidenti influenze Romaniche, Bizantine e Barocche, l’Abazzia è, sin dall’anno 1000, uno degli edifici religiosi più importanti dell’Arcidiocesi di Matera e vanto di Montescaglioso.
Non ci sono documenti storici ufficiali che indicano l’inizio della costruzione dell’Abazzia, si pensa infatti che già nel ‘400, nei pressi dell’attuale struttura sorgeva una costruzione. I primi documenti storici in cui si fa riferimento all’Abbazia sono del 1097, in quest’anno infatti, Umfredo d’Altavilla, Cavaliere normanno signore di Puglia e di Calabria, donò delle proprietà ai monaci.
Oltre al sostegno degli Altavilla, da Rodolfo a sua moglie la Contessa Emma, anche Papa Alessandro III aiutò la crescita dell’Abazzia dei monaci sino al 1484.
A seguito della battaglie locali l’Abazzia perde per qualche anno la sua importanza e intorno al 1500, solo con Pirro del Balzo, Duca di Andria e Conte di Montescaglioso i monaci ritornano nell’Abazzia dopo un trasferimento a Lecce.
Nel periodo di massima importanza il Monastero amministrava oltre 25000 ettari di terreni e 18 chiese, oltre a possedere diverse opere d’arte di valore e oltre 16.000 manoscritti.
Il Monastero di San Michele Arcangelo ha seguito l’evoluzione storica della città con diverse trasformazioni architettoniche. Le tre navate e il chiostro attuali risalgono al XIII Secolo mentre gli affreschi custoditi all’interno sono del XVI Secolo.
Molto preziosi sono gli stucchi e i gessi della scuola napoletana, l’altare maggiore e gli altari della cappelle laterali. L’Abazzia di Montescaglioso rimane importante soprattutto per gli stili e le presenze architettoniche che la compongono, stili che sono stati influenzati da diversi influssi.
Tra le attività più importanti dei monaci, i lavori per la raccolta delle acque nelle cisterne. Sino al 1967 l’Abazzia era sede del comune, oggi è in parte interessata da lavori di restauro.