Bosa è un caratteristico borgo situato in provincia di Oristano.
Abitato da poco meno di 8.000 residenti, il centro sorge nella zona della Planargia. Tra i borghi più belli della Sardegna, Bosa è un centro ricco di storia, famoso per le sue spiagge e per il suo caratteristico centro urbano.
L’antica leggenda narra che l’attuale centro di Bosa venne fondato da Calmedia, figlia di Sardo, il capo del primo popolo Libico che arrivò in Sardegna. Calmedia decise di fermarsi in questo angolo della Sardegna per la sua bellezza e proprio da lei la città prese in nome.
Mitologia a parte questa zona dell’isola vicina alla rive del fiume Temo, fu sicuramente abitata sin dall’epoca preistorica, i Romani vi fondarono un municipio e in seguito vi si stabilirono Bizantini ed Arabi.
Intorno all’anno Mille Bosa divenne capoluogo della Curatoria di Planargia, un territorio che era controllato dal Giudicato di Logudoro, sede vescovile dove fu edificata la Cattedrale dedicata a San Pietro.
A partire dal 1297 il controllo di questi territori passò per le mani di Corrado e Franceschino di Malaspina, Giacomo II di Aragona e poi ad Alfonso d’Aragona, Bosa apparteneva infatti al Giudicato d’Arborea, uno dei 4 Stati indipendenti della Sardegna. Durante il periodo Aragonese Bosa raggiunse una notevole importanza, fino ad arrivare a coniare una propria moneta.
L’importanza del centro venne mantenuta anche sotto gli Asburgo e poi con i Savoia, che governarono a partire dal 1718 sino all’unità d’Italia.
Tra le bellezze da ammirare a Bosa c’è sicuramente il Castello dei Malaspina, noto come Castello di Serravalle, dall’alto del castello si può ammirare tutto il borgo, caratteristico per la presenza del fiume Temo. Il fiume, navigabile, può essere attraversato in barca partendo dal piccolo porticciolo di Bosa, dal fiume si può ammirare la zona di Sa Costa con i caratteristici edifici colorati.
Chi visita Bosa non può perdersi infine le tradizioni locali, tra gli eventi più importanti la Festa della Madonna di Regnos Altos, festa popolare e religiosa che risale al 1847.