L’antico Arsenale di Venezia fu fondato dal doge Ordelafo Faliero nel 1104.

L’Arsenale, per la sua imponente costruzione e per la sua vasta estensione (circa 46 ettari di superficie), rappresenta il periodo più florido della Serenissima.

Venne eretto in un’area strategica di difesa contro eventuali incursioni da parte di nemici. La zona scelta per costruire l’Arsenale fu l’area compresa tra San Pietro di Castello e la Parrocchia di San Giovanni in Bragora. All’inizio del 1300 quando Venezia aveva bisogno di più navi per il commercio e per esigenze belliche, fu incorporata come zona anche il lago di San Daniele.

Successivamente, nel corso dei secoli, l’attività dell’Arsenale si incrementò sempre più.

Nel XVI secolo si produssero le grandi galeazze (galea da guerra).

Nell’Ottocento l’Arsenale conobbe un periodo di enorme produttività soprattutto quando, dopo la Terza Guerra d’Indipendenza, Venezia entrò a far parte del Regno d’Italia.

Nel Novecento l’Arsenale si avviò ad un lento declino, ormai inadatto ed incapace di soddisfare le enormi esigenze delle moderne forze navali (marina militare), fino al suo parziale e inesorabile abbandono.

In anni recenti, il comune di Venezia, ha cercato di dare risalto alla suddetta area, favorendo delle manifestazioni culturali e ponendo, in una serie di conferenze e dibattiti, il problema del recupero dell’Arsenale.

Ancora oggi, la riqualificazione risulta molto difficile data la grande vastità dell’area e gli enormi sforzi economici che la pubblica amministrazione dovrebbe accollarsi.

Attualmente è utilizzato solo in piccola parte come sede espositiva della Biennale di Venezia.

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