La Certosa di Pavia è fra i capolavori del rinascimento lombardo.
La Certosa è un complesso storico monumentale, comprendente un santuario ed un monastero.
Storia della Certosa di Pavia
La Certosa di Pavia fu edificata nel XIV secolo, per volere del signore di Milano Gian Galeazzo Visconti. Il progetto fu portato a termine due secoli più tardi, per questo è possibile scorgere influenze artistiche differenti, dal tardogotico al rinascimentale.
La Certosa di Pavia fu inizialmente utilizzata dai certosini, sostituiti poi dai cistercensi, seguiti a loro volta dai benedettini. Nel 1886, dopo l’unificazione del Regno d’Italia, la certosa venne inserita, insieme a tutti i beni artistici da essa ospitati, fra le proprietà dello Stato Italiano e dichiarata monumento nazionale.
Meta turistica mondiale
La Certosa di Pavia è una meta turistica mondiale e rientra sicuramente nell’elenco delle località da visitare in Lombardia. Ogni anno 300 mila visitatori si recano alla Certosa di Pavia, per ammirare il suo patrimonio artistico e per apprendere la sua storia.
Visite guidate
Il turista può scegliere di visitare la Certosa di Pavia in completa autonomia, o può usufruire del servizio di visite guidate offerto dai monaci, molto preparati e capaci di catturare l’attenzione del visitatore, proponendo curiosità ed informazioni spesso non presenti su una guida cartacea. Le visite guidate gestite dai monaci non hanno un prezzo fisso, ma sono ad offerta libera.
Aspetti da non perdere
Di seguito alcuni consigli per non perdere gli aspetti migliori della visita alla Certosa di Pavia:
- Monumento funebre di Ludovico il Moro e di sua moglie Beatrice d’Este. Questo monumento fu realizzato da Cristoforo Solari, su commissione di Ludovico il Moro in persona.
- Monumento funebre di Gian Galeazzo Visconti, posto nel braccio destro del transetto. L’opera è stata realizzata da Gian Cristoforo Romano.
- Palazzo Ducale, edificato nel 1625 da Francesco Maria Richini, architetto del cortile dell’Ospedale Maggiore di Milano e del Palazzo di Brera. L’interno fu invece affidato a Giovanni Maria della Rovere.