Il Castello Aragonese di Taranto è uno dei monumenti storici più antichi di Taranto.
Si trova sull’isolotto del borgo antico della città di Taranto, dove sorgeva il nucleo abitativo medievale.
Il Castello è stato costruito dai resti di una Rocca di epoca Bizantina risalente a prima dell’anno Mille e in seguito rinforzato e ampliato con la costruzione del primo canale navigabile della città.
L’originaria Rocca di Taranto era un baluardo difensivo molto importante contro gli arrivi dal mare dei Saraceni e contro le flotte della Repubblica di Venezia. Il Castello venne ampliato nel 1486 per volere di Ferdinando II d’Aragona.
Il Castello Aragonese che si può ammirare oggi è il risultato dell’ampliamento eseguito dall’architetto ed ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini che, oltre a rimpiazzare le torri originarie con torrioni più ampi dove furono posizionati nuovi cannoni a polvere da sparo, progettò una fortificazione esterna per proteggere il castello dal fuoco.
Il Castello fu ultimato nel 1492 e sul lato rivolto verso il Mar Grande furono incisi lo stemma degli Aragonesi e l’arma dei d’Angiò.
Durante il Regno spagnolo il Castello Aragonese di Taranto svolgeva un ruolo centrale in tutte le vicende politiche dell’area, dal 1707, gli Asburgo lo utilizzarono come prigione e circa due secoli più tardi, nel 1887 divenne sede della Marina Militare.
Visitare il Castello Aragonese
Oggi il castello è una delle principali attrazioni turistiche della città, scavi recenti nell’area del castello hanno infatti confermato la presenza di antiche strutture greche e bizantine, su questi resti venne ampliato il castello per far spazio alle nuove stazioni di artiglieria del Cinquecento.
Il turista che visita il castello potrà ammirare il Golfo di Tarantino dai Torrioni del castello, percorrere i camminamenti interni e ammirare all’interno la Cappella di San Leonardo, area del Castello in perfetto stile rinascimentale.
Il Castello è aperto tutti i giorni e nell’ultimo anno ha fatto registrare un’affluenza di circa 100.000 visitatori.