Civitella del Tronto, la più famosa roccaforte abruzzese

Civitella del Tronto si trova in Abruzzo, nella provincia di Teramo. Si tratta del comune più esteso della Val Vibrata, territorio che si trova ai piedi della catena del Gran Sasso.

La cittadina è nota fin dall’età medievale, ma assume un ruolo chiave durante l’Unità d’Italia, quando diventa l’ultima città a staccarsi dal dominio dei Borbone. Il suo fascino le ha permesso di entrare nella lista dei Borghi più belli d’Italia, titolo che considera sia la città in sé che il paesaggio mozzafiato che la circonda. I monumenti che caratterizzano di più questo territorio sono le fortificazioni, che vengono ogni anno visitate da migliaia di turisti.

Storia di Civitella del Tronto

Da quanto è emerso da diversi ritrovamenti archeologici la zona intorno alla cittadina attuale era già abitata dal Neolitico, ma la prima testimonianza certa è datata all’XI secolo, quando Civitella del Tronto nasce, molto probabilmente, per permettere alle popolazioni della Val Vibrata di ritirarsi in un luogo fortificato e sopraelevato (a 500 m sul livello del mare). Questa necessità nasce durante il Medioevo a seguito delle incursioni saracene, sempre più frequenti lungo la costa dell’Adriatico.

Al XIII secolo risale l’invasione degli ascolani, che desideravano acquisire alcuni territori del teramano. Solo l’intervento di papa Alessandro IV riuscì a salvare la città, che da quel momento ampliò e migliorò le sue fortificazioni per l’ordine di Carlo d’Angiò. All’epoca, infatti, il centro faceva ancora parte del Regno di Napoli.
Nel XV secolo la città passò sotto il controllo degli Aragonesi, che fortificarono ulteriormente l’abitato rendendolo piazza forte.

Il secolo successivo rappresenta un momento di crisi della città, che le truppe francesi sottopongono a pesanti assedi; nonostante tutto Civitella del Tronto resiste eroicamente e, proprio grazie a questa virtù, Filippo II di Spagna le conferisce il titolo di “Civitas Fedelissima”. L’attaccamento della cittadina per la dinastia degli Asburgo viene interrotto nel 1700, quando, a seguito del Trattato di Utrecht, il territorio passa sotto il controllo dell’Impero d’Austria, per essere poi ceduto ai Borbone.

Nel 1861 diventa l’ultima roccaforte del Regno delle Due Sicilie a capitolare contro le truppe dei Savoia, entrando a far parte del Regno d’Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale diventa tristemente nota per aver ospitato tre centri di internamento per gli ebrei.

Cosa vedere a Civitella del Tronto

Nel territorio della cittadina non mancano svariati punti di interesse storico e artistico: il più importante è rappresentato dalla Fortezza Borbonica, che ospita anche il Museo delle Armi. Questa fortificazione di forma ellittica è stata costruita nel 1500 su resti medievali, e fu poi ampliata dai Borbone nel 1700. è proprio qui che si tenne l’ultimo assedio nel 1861, un evento che viene ancora oggi ricordato dagli annali di storia. Chi visita la fortezza non solo può ritrovare i fasti militari della città, ma ha anche la possibilità di godere del panorama della valle, in quanto la roccaforte si trova a 600 m d’altezza.

All’interno si trova il Museo delle Armi e delle Mappe Antiche, allestito negli anni ’80: qui si possono visionare le vestigia del passato militare della fortezza dal XVI al XX secolo.

Civitella del Tronto possiede anche rilevanti architetture civili e religiose, come il santuario di Santa Maria dei Lumi, costruito secondo lo stile romanico, e Porta Napoli, risalente al XIII secolo.

Non mancano anche diversi punti d’interesse naturale: sparse lungo i rilievi della valle si possono trovare le grotte dove sono stati ritrovati i primi insediamenti del Neolitico. Quelle più belle sono le Grotte di Sant’Angelo e Salomone, che attirano appassionati di speleologia da tutta l’Italia. Altrettanto suggestive sono le Gole del Salinello, un sistema di canyon che si trova poco distante dal centro abitato, nel Parco nazionale del Gran Sasso.

Qui si possono compiere escursioni alla scoperta di un territorio quasi completamente selvaggio, dove si può avvistare anche l’orso marsicano.

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