Il nome di Carbonia è legato alla ricchezza dei suoi giacimenti carboniferi, noti fin dall’antichità.
Località principale dell’area del Sulcis, un vasto territorio nella parte sud occidentale della Sardegna, Carbonia, nota anche come Crabonia in sardo, è un centro popolato da circa 30.000 abitanti, capoluogo di provincia dell’area Sud dell’Isola insieme ad Iglesias.
Il principale insediamento del periodo nugarico è il Nuraghi Sirai, sito archeologico che sorge in una frazione dell’odierna Carbonia, tra i primi insediamenti dell’area del Sulcis, una zona nota sin dall’antichità per la ricchezza di giacimenti carboniferi. Fanici e Punici si insediarono per primi ai piedi del Monte Sirai, seguiti poi dai Romani che collegarono questo centro con un importante strada che portava sino a Cagliari.
Il Medioevo e il periodo caratterizzato dallo Stato Giudicale, vede sorgere a Carbonia diversi insediamenti religiosi, Chiese e Monasteri, molti dei quali si possono ammirare ancora oggi.
Come il resto della Sardegna, tra il Seicento e il Settecento, Carbonia vive il periodo di passaggio dal potere Aragonese al Regno Sabaudo, a partire dai primi anni del 900 Carbonia vive il boom dell’esplorazione mineraria e dello sfruttamento dei giacimenti di carbone, settore trainante per l’economia sino agli inizi degli anni ’70.
Chi visita questa zona della Sardegna non può perdersi i paesaggi incantevoli della zona del Sulcis e la zona della Laguna di S.Antioco, un oasi naturalistica metà ideale per gli amanti del birdwatching dove si possono ammirare numerose specie di avio fauna come i fenicotteri rosa, folaghe, avocette, e gli aironi.
La zona di Carbonia è ricca di percorsi storici legati all’attività mineraria, dal Museo del Carbone alle gallerie minerarie della Grande Miniera di Serbariu, Parco Geominerario sito estrattivo Patrimonio dell’Unesco.
Diversi sono infine i siti archeologici, dalla Grotta Carsica della “Grotta dei fiori”, ai resti degli insediamenti preistorici, dal Nuraghe Sirai, ai piedi del Monte Sirai, ai percorsi archeologici lungo l’antica strada Sulcitana.