Vino bianco dal colore giallo paglierino e dal sapore fruttato, la Vernaccia di San Giminiano costituisce una delle eccellenze dei vitigni toscani.
Singolare è il particolare per cui, a differenza della maggior parte dei vini a uva bianca, la Vernaccia di San Gimignano, gradevole al palato da giovane, sprigiona sapori più complessi nell’invecchiamento, ragion per cui è uno dei rari vini bianchi concepiti anche nella tipologia “riserva”.
Apprezzato e conosciuto in tutto il Mondo, tale vino, uno dei più antichi d’Italia e apprezzati vini della Toscana, viene prodotto nel ristretto territorio di San Gimignano, posto al centro del triangolo costituito da Siena, Firenze e Pisa.
La sua qualità è doppiamente garantita dai marchi DOC e DOCG, mentre la sua storia s’intreccia con quella della cittadina nella quale è prodotta.
Sembra infatti che a importare tale vitigno nella zona sia stato tale Vieri de’ Bardi, il quale lo avrebbe introdotto dalla Liguria.
Più incerta ancora è l’origine del suo nome, forse derivante dalla parola “vernaculum”, ovverosia “locale” (secondo alcuni, questa versione sarebbe avvalorata dall’esistenza di altri vini col medesimo nome, presenti in zone italiane completamente diverse).
Certo è che le documentazioni esistenti sulla Vernaccia di San Gimignano ne rintracciano l’esistenza già nel XIII secolo. A celebrarlo poeti e artisti quali Dante Alighieri e Michelangelo Buonarroti, che già conoscevano la piacevolezza del suo gusto asciutto, in cui, tra le note finali, si riconosce un caratteristico sentore di mandorla.
Per assaporarne appieno la qualità è consigliabile abbinarlo a piatti che ne sottolineino la delicatezza, come carni bianche o piatti di pesce, in un tripudio di sapori che inebria i sensi con decisa dolcezza.