Arroccato su un roccia naturale delimitata da uno strapiombo, il Forte di Gavi è una delle fortezze Medievali più importanti del Basso Piemonte.
La leggenda narra che, per difendersi dalle incursioni saracene e ungare, a monte dell’antico borgo di Gavi sorgeva un castello dove abitava una regina di origini francesi, chiamata Gavia.
I primi atti storici che testimoniano l’esistenza del Castello sono del 973, da un diploma imperiale di Enrico VI di Svevia, infatti, si legge del passaggio del feudo di Gavi e del suo castello alla Repubblica di Genova. Passato dai Genovesi ai Visconti, massimi esponenti della signoria milanese, nel corso dei secoli il Castello ha subito diverse modifiche, tutte incentrate nel fortificare il castello ed effettuati a scopo difensivi e militare.
Gli ultimi progetti di cui si ha traccia rislagono al 1626, ad opera dell’Architetto genovese Bartolomeo Bianco che fece costruire sei bastioni di difesa uniti tra loro da forti mura munite di cannoni.
Il territorio di Gavi era nelle mire di espansione di Casa Savoia, cosi il Forte di Gavi subì diversi assedi, la prima nel 1625. Negli anni successivi vi furono diversi attacchi, nel 1746 ad opera degli Austriaci, nel 1799 da parte dei francesi.
Nel 1815 il Congresso di Vienna lo attribuì al Regno di Sardegna e, circa 50 anni dopo, venne totalmente disarmato e trasformato in un penitenziario che è stato utilizzato per trattenere gli ufficiali angloamericani durante la seconda Guerra mondiale, ed è poi restato inutilizzato sino al 1978.
Oggi il forte di Gavi è una struttura museale con diversi ambienti didattici che si possono visitare come parte dell’interno, i cortili, gli ingressi e i ponti levatoi.
Inserito nel circuito dei Castelli Aperti ospita periodicamente delle rievocazioni storiche in costume e spettacoli di musica e teatro.
Parte del Castello è in fase di recupero e restauro.