Mollare tutto e iniziare a viaggiare: chi di noi non avrebbe mai voluto farlo? Conoscere persone con costumi e tradizioni diverse dalle nostre, visitare luoghi incantevoli sempre più lontani e misteriosi.. ma anche saper superare le mille difficoltà che possono presentarsi lungo il viaggio, difficoltà sia tecniche che “umane”.
Mollare tutto e girare il mondo: in tantissimi ci abbiamo pensato ma in pochi ci sono riusciti: pubblichiamo qui la storia di una coppia, Rossella e Michele e della loro cucciola, Mia: insieme fanno l’equipaggio di VanGolden (seguite le loro avventure su www.vangolden.it / youtube / Instagram), equipaggio che ha lasciato le certezze della vita “tradizionale”.
L’equipaggio di VanGolden: Rossella, Michele e Mia
La nostra storia inizia nell’estate del 2016, quando io e Michele ci incontriamo per la prima volta in un bar di periferia della nostra città. Il nostro però non è stato un colpo di fulmine: Michele mi corteggiava ma io lo vedevo soltanto come un amico. Dopo l’ennesimo rifiuto, quindi, le nostre strade sembrano dividersi per sempre.
Eppure un anno più tardi, più maturi e consapevoli, ci rincontriamo e questa volta per non lasciarci mai più.
Quando ripenso al fatto di esserci sposati, di aver acquistato un camper di quasi trent’anni e
di essere partiti per fare il giro del mondo, ancora non mi sembra vero. Proprio io che non ho
mai messo il naso fuori casa se non durante le gite scolastiche!
E invece eccomi qui a scrivere questo articolo su “chi siamo” (parolone!) e sul nostro progetto di viaggio:
Vangolden.
Perché Vangolden
Vangolden nasce dall’unione di due parole: van (che è appunto la nostra casetta su ruote da
Marzo 2021), e Golden (che è la razza canina di Mia, la nostra cucciolona).
L’idea è stata di Michele, così come tutta questa storia del giro del mondo. Siamo partiti lo scorso 6
Settembre dalla nostra città natale, Modugno, e al momento stiamo girando l’Italia.
Lo step successivo sarà l’Europa, poi l’Asia, il Sud-est asiatico, le Americhe e poi di nuovo l’Europa.
Posso dire che, fra le varie motivazioni che ci hanno spinto a rivoluzionare la nostra vita, c’è
il desiderio di maggiore libertà. Dico “maggiore”, perché la “libertà pura”, a mio parere, non si
raggiunge mai per davvero, e neanche questo stile di vita che ormai va di moda, la “van life”,
non può promettercela totalmente.
Però sentivamo il bisogno di svincolarci da tutte quelle cose quotidiane e un po’ grigiastre che in Occidente ci danno l’impressione di vivere una vita sicura, come comprare una casa o svolgere lo stesso lavoro per anni. Non abbiamo nulla in contrario nei confronti di chi sceglie quello stile di vita, semplicemente crediamo che non sia
fatto per tutti.
Così ci siamo detti: “ok, partiamo, proviamoci”.
La scelta della “VanLife”
Inizialmente dovevamo fare un viaggio zaino in spalla, come fanno in molti, ma poi ci siamo resi conto che per noi quell’opzione era impraticabile. Michele ha una malattia cronica intestinale che non guarirà mai e che deve tenere sotto controllo prendendo vita delle medicine. Medicine che uno zaino non potrebbe mai trasportare in quantità. Un camper invece sì: così abbiamo scelto di acquistarne uno.
La scelta è caduta su un Iveco Daily turbo diesel del 1992 che abbiamo rimesso a nuovo e
potenziato per poter affrontare questa sfida nel migliore dei modi.
E’ un camper abbastanza alto e robusto, con le ruote posteriori gemellate. Lo abbiamo scelto soprattutto per il suo motore in grado di macinare fino a un milione di km: abbastanza per un giro del mondo!
Anche il camper si chiama “Vangolden”, ovviamente, ed è la nostra casa da quasi un anno. Alternativa, forse un po’ scomoda, ma pur sempre casa!
Il giro d’Italia con il van
Siamo partiti da Modugno, cittadina della provincia di Bari, la città che ci ha dato i natali, e piano piano stiamo attraversando tutte e 20 le regioni della penisola, visitando sia le grandi città sia alcuni borghi più piccoli.
Oltre a documentare il nostro viaggio, stiamo consegnando dei folder celebrativi di Modugno, che nel 2021 ha compiuto mille anni dalla sua fondazione. L’idea è stata del sindaco di Modugno e nostro grande sostenitore, Nicola Bonasia, che ha pensato: “perché non diffondere la storia della nostra città in Italia”?
Un altro progetto molto interessante che stiamo portando avanti con immensa gratitudine.
Affrontiamo certamente molte difficoltà, soprattutto legate alla vita in camper. Infatti, se è vero che non paghiamo bollette né un affitto, è vero anche che il camper necessita di molta cura e attenzione.
Inoltre con l’inverno e il poco sole a disposizione, i pannelli solari faticano a produrre l’energia necessaria per alimentare l’elettricità o il riscaldamento. Ci si deve un po’ arrangiare, ecco. Ma per noi ne vale la pena. Siamo entusiasti, ma soprattutto grati per questa opportunità che la vita ci sta offrendo.
Che l’avventura continui!