Come funziona il bonus vacanze?
Il premier Conte e il ministro Franceschini hanno mostrato ottimismo sulla possibilità di andare in vacanza quest’estate e nel nuovo decreto “Rilancio” hanno aggiunto il bonus vacanze.
Per aiutare gli italiani dopo il lockdown e per risollevare le finanze delle strutture ricettive, il Consiglio dei Ministri sta preparando il Bonus vacanze. Un incentivo per rendere le vacanze meno gravose per le famiglie e concedere a tutti un po’ di meritato relax.
Vacanze solo in Italia
Il turismo è uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Coronavirus e adesso che la situazione in Italia sta migliorando, si cercano soluzioni per aiutare le imprese.
Le vacanze estive del 2020 si potranno fare solo in Italia, ma abbiamo la fortuna di vivere in un Paese bellissimo e pieno di luoghi meravigliosi in ogni regione.
Allo stato attuale è impensabile poter andare liberamente in giro per il mondo dato che il Coronavirus colpisce un po’ ovunque e ci sono luoghi che si trovano nella nostra situazione di tre mesi fa. Occorre cautela e bisogna procedere per gradi.
Come funziona il bonus vacanze
Chi ha diritto al bonus vacanze, quanto dura, come funziona?
Proviamo a fare un po’ di chiarezza, partendo dal presupposto che quella presentata ad oggi è una bozza e che, sicuramente, saranno apportate delle migliorie.
Il bonus vacanze è un tax credit vacanze e consiste in una somma di denaro compresa tra i 150 e i 500 euro da spendere nelle strutture ricettive italiane dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.
Il bonus vacanze è stato pensato per le persone con un reddito Isee inferiore a 40 o 50 mila euro (la cifra esatta è in via di definizione).
A quanto ammonta il “Bonus vacanze”?
La cifra a cui ognuno avrà diritto dipende dalla propria situazione familiare, sono stati previsti:
- 150 euro per una persona sola;
- 300 euro per due persone;
- fino a 500 euro per nuclei familiari con figli;
Bonus vacanze: credito d’imposta in compensazione
Questo bonus porterà al comparto turismo oltre 2 miliardi di euro diretti. L’unica cosa che ha attirato qualche critica è che le cifre in questione saranno rimborsate al fornitore dei servizi sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione, quindi la struttura anticipa il bonus in questione che gli verrà rimborsato come sconto sulle tasse.
L’azienda in questione può anche cedere questo bonus per credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, ad altri soggetti privati, agli istituti di credito o a intermediari finanziari.
Quindi in pratica le strutture turistiche avranno sconti sulle tasse ma, di fatto, sono loro che anticipano questi soldi.