Considerando che siamo fortunatamente nella fase discendente della pandemia, lo staff marketing di AreaCook.it , Top Ecommerce italiano di attrezzature e progettazione per ristorazione con esperienza di oltre 30 anni di attività, ha somministrato ai propri clienti (proprietari di ristoranti, pub, pizzerie, bar, pasticcerie, macellerie e gastronomie) ed ai destinatari delle loro attività dei questionari per stilare i cinque maggiori Trend della Ristorazione Post Pandemia.

Tutto ciò per capire in quale direzione il mondo della ristorazione sta evolvendo in seguito al Covid 2020, all’avvento delle nuove tecnologie ed ai cambiamenti climatici.

Cucinare in Casa

Anche se non è un vero proprio trend, occorre parlarne per la sua importanza: moltissime persone nel periodo pandemia a causa della chiusura forzata delle attività di ristorazione , con abbondanza di tempo a disposizione e la fruizione di programmi tv per diventare chef professionali, si sono cimentate nella propria cucina con ricette più o meno complicate, interagendo con svariati canali social. Una parte importante di queste persone ha approfittato del periodo per rinnovare la propria cucina, trasformandola da semplice e casalinga ad una così professionale da fare invidia al più rinomato dei ristoranti stellati.

Il 60{892f4b1edb290cef6117b3a617bf082cdbefa0c3621f6f43c6ad01ca409cc2bf} degli intervistati comunque afferma che l’abitudine di cucinare a casa sarà progressivamente abbandonata per due motivi, questione di tempo e desiderio di socialità post-covid.

Abbasso lo Spreco

Cucinando in casa gli Italiani sono diventati più consapevoli riguardo al tema dello spreco di cibo, sia a livello di soldi che a livello etico-ambientale. Nella ristorazione si stanno facendo sempre più strada app e siti web che permettono di acquistare a prezzi scontati o regalare cibo che altrimenti finirebbe nella spazzatura, tutto ciò a beneficio della collettività locale.

Inoltre stanno nascendo start up ristorative che producono cibi derivati da scarti alimentari, come barrette create con scarti di lavorazione della birra o caramelle fabbricate con cibo scaduto, questa potrebbe essere una valida idea per distinguere la tua impresa ristorativa.

Fast Casual

Da non confondere con street food o fast food, il Fast casual non ha niente a che vedere con il classico panino e hamburger con patatine.

E’ il connubio tra velocità e qualità, rivolto soprattutto al target di lavoratori che hanno poco tempo in pausa lavoro, che rifiutano il cibo spazzatura e preferiscono un piatto sano di qualità, che vedono la pausa pranzo come unico momento di relax della giornata e gradirebbero viverlo con maggior gusto.

Digitalizzazione

Il 2020 è stato il boom dell’utilizzo dei dispositivi digitali nella ristorazione, i quali hanno cambiato radicalmente le consuetudini dei ristoratori e dei loro clienti. Hanno spopolato menù digitali o servizi di prenotazione online di asporto, consegna a domicilio o tavoli.

La curva di crescita di questi sistemi digitali riguarda anche metodi di pagamento contactless, gift card, registri elettronici per il tracciamento dei contatti e vendita tramite ecommerce dei propri prodotti.

Inoltre la possibilità di accedere 24 ore su 24 ai menu dei ristoranti ha aumentato l’attenzione del consumatore al prezzo dei piatti e ad eventuali promozioni e sconti proposti.

Dark Kitchen

Aumentate esponenzialmente di numero nel periodo Covid, le Dark Kitchen, dette anche cloud o ghost kitchen, sono semplicemente delle cucine professionali senza sala ristorante, in pratica il cliente solitamente ordina da app dei principali players del food delivery oppure di proprietà del ristoratore (in questo caso si risparmia parecchio in commissioni ma la spinta marketing è minore), un fattorino consegna all’utente finale il piatto bello e pronto direttamente a casa.

La cucina in questo modo è un laboratorio di preparazione dei cibi, il personale che occorre sono gli chef ed eventualmente i fattorini se non si esternalizza il servizio di consegna.

Quali sono i vantaggi di questo food business?

  • Minor costo di avviamento, inoltre quest’attività non necessita di essere posizionata in luoghi di alta pedonalizzazione come centri commerciali o centri storici, questo si traduce in un abbattimento considerevole dei costi di affitto;
  • Possibilità di aprire con lo stesso format in diverse città;
  • Ottimizzazione del personale lavorativo;
  • Ricambio rapido delle proposte del menù;

Certamente il consumatore non vive la tradizionale esperienza del ristorante e del servizio, che sono importanti come la qualità e la proposta del cibo, ma l’imprenditore può cavalcare il boom delle dark kitchen magari creando un brand nuovo, così da reinventare soluzioni per uscire dalla crisi e raddrizzare il proprio business.

Conclusione

Parlando con ristoratori e clienti è emersa una grandissima voglia di rilancio e di socialità , sono segnali positivi che fanno ben sperare per il futuro della ristorazione in Italia.

Grazie a Lo Staff di AreaCook.it per questo articolo

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